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Ancora un grande successo per il Piccolo Festival della Parola

È un enorme successo quello della terza edizione del “Piccolo Festival della Parola”, il festival che celebra l’importanza salvifica delle parole, tenutosi dal 6 al 9 dicembre presso diverse location del nostro paese, scelte appositamente per accogliere i grandi nomi della letteratura, della poesia, del cinema, della musica e dell’arte. Dopo la grande apertura del sei dicembre con Peppe Servillo e gli Avion Travel, il festival è proseguito con la stessa caparbietà e potenza che hanno le parole, nonostante le temperature avverse e le interminabili file per accedere agli incontri gratuiti.

Sabato 8, nel Chiostro di San Domenico, il primo appuntamento è stato quello con Federico Lotito e il suo “È passato un silenzio”, intenso e personalissimo libro di poesie che focalizza la sua attenzione sui sentimenti che ognuno di noi, prima o dopo, sperimenta nel corso della vita; dunque spazio all’amore, al disincanto ma, soprattutto, alla speranza che è alla base del pensiero dell’autore. Dialogando con la prof.ssa Giulia Basile, Lotito ha esternato molte delle sue esperienze personali, spiegando anche come il poeta riesca a fare di tutto quello che lo circonda qualcosa di profondo. A seguire, un gremito Chiostro delle Clarisse ha ospitato il concerto “Pierino e il Lupo”, dalla fiaba musicale di Sergej Prokofiev, con una produzione originale del festival. Molti i bambini che hanno seguito, rapiti, la storia di Pierino sviluppata grazie al sapiente utilizzo di diversi strumenti musicali, atti a caratterizzare ogni personaggio del racconto. I musicisti (Ettore Fioravanti, Igor Legari, Marco Colonna, Pasquale Mirra, Gaetano Partpilo e Silvana Kühtz) hanno saputo stimolare la creatività e l’immaginazione di tutti i presenti. La rappresentazione ha avuto grande spazio all’interno del festival, ripetuta anche alla sera.

A dare inizio all’ultima giornata di festival, invece, l’incontro con Marisa Ingrosso e il suo “Sud Atomico”, un libro importante perché tratta temi attuali come il problema dell’ambiente e del nucleare in Puglia. Si è parlato del caso di Statte e dei depositi per le scorie nucleari in Italia, fatto all’ordine del giorno su tutti i periodici. La Ingrosso ha spiegato quanto sia importante parlare di questo argomento, in quanto il silenzio generatosi intorno al nucleare non può che stranire il cittadino. “L’unica paura che dovremmo avere - spiega Marisa Ingrosso, concludendo - è la mancanza di democrazia, di trasparenza nei confronti di noi cittadini".
Boom di presenze registrato, sempre domenica, per l’incontro con uno dei più grandi storici e pensatori italiani: Luciano Canfora. Durante l’incontro, moderato da Maddalena Tulanti, Canfora ha potuto presentare al vasto pubblico il suo ultimo scritto “La scopa di Don Abbondio”, tra cultura classica e contemporanea.
Di grande interesse è stato anche l’incontro con Salvatore De Mola, sceneggiatore, tra i tanti, della fortunatissima serie sul commissario Montalbano, tratta dai libri di Camilleri. Grazie allo sceneggiatore, la platea ha potuto conoscere meglio quello che circonda la preparazione e la scrittura di una fiction. Durante l’incontro, moderato brillantemente da Antongiulio Mancino, De Mola ha letto alcuni passi di uno dei libri che vedono il famoso commissario protagonista, mostrandone, poi, la trasposizione televisiva. A chiudere la giornata e il festival, l’affascinante incontro con Ascanio Celestini. Considerato uno dei rappresentanti più importanti del nuovo teatro di narrazione, Ceslestini ha portato il suo monologo “L’Armata dei senza tetto”. In modo a dir poco brillante e innovativo, seduto ad un tavolo pieno di piccoli carillon e oggetti di scena, Celestini ha affascinato la sala raccontando le vite dei personaggi della sua storia. Personaggi introspettivi, diversi e strani nell’aspetto, ma fondamentalmente umani. Questi personaggi, infatti, non sono che oggetti presi dai cassonetti che, grazie alla genialità dell’artista Giovanni Albanese, hanno ricevuto nuova vita e ai quali è stata data parola grazie allo stesso Celestini. A seguire la presentazione del libro, da cui è tratto il monologo, moderata dal giornalista nocese, de “La  Repubblica”, Gianni Messa.​

Anche quest’anno il Piccolo Festival della Parola si è riconfermato un grande successo, capace di trascinare appassionati e curiosi nel grande viaggio che solo le parole, attraverso i libri, la musica e l’arte, sanno da sempre regalare all’uomo.

"Ringrazio, uno per uno, gli ospiti, la Regione Puglia, che ha co-finanziato il progetto, l’organizzazione di Fluid e, in particolare, il direttore artistico Antonio Galloso, con il quale siamo già a lavoro per la prossima edizione, in programma per giugno 2019. Ma ringrazio anche tutti coloro (amministratori, dipendenti, scuole, associazioni) che hanno a vario titolo reso possibile tutto questo - ha dichiarato il sindaco Nisi concludendo - So che in molti non hanno potuto assistere ad alcuni appuntamenti, a causa della ristrettezza degli spazi a disposizione. Di questo mi rammarico, ma sento di poter prospettare la prossima disponibilità di spazi in grado di offrire posti a tutti. Stiamo lavorando per questo e siamo ormai quasi al traguardo".

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